ÈSPERO_

PRODUZIONE
 
MANAGEMENT
AREALIVE, MSPD Studios
 
DANZA
Emanuela Bianchini – étoile
Damiano Grifoni – Primo Ballerino
I solisti della Mvula Sungani Physical Dance
MUSICHE LIVE
Mauro Palmas Trio
MUSICHE
Mauro Palmas
COSTUMI, SCENE E LIGHTING
MSPD Studios
COREOGRAFIE
Emanuela Bianchini, Mvula Sungani
REGIA
Mvula Sungani
COPRODUZIONE
 
MANAGEMENT
AREALIVE, MSPD Studios
 
DANZA
Emanuela Bianchini – étoile
Damiano Grifoni – Primo Ballerino
I solisti della Mvula Sungani Physical Dance
MUSICA LIVE
Mauro Palmas Trio
MUSICHE

Mauro Palmas

COSTUMI, SCENE E LIGHTING
MSPD Studios
COREOGRAFIE
Emanuela Bianchini, Mvula Sungani
REGIA
Mvula Sungani

É il nuovo spettacolo multidisciplinare del regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani con le musiche originali del musicista e compositore Mauro Palmas

“Espero, l’astro più bello del cielo…” recita l’Iliade. Questa frase ispira bellezza, la bellezza che dev’essere ritrovata. Ecologia, rispetto della tradizione culturale italiana e coesione sociale, sono gli aspetti su cui vuol porre l’accento l’autore italo-africano con questa nuova opera.

In scena l’étoile Emanuela Bianchini, ed i solisti della Mvula Sungani Physical Dance per la danza, Mauro Palmas in trio per la musica live.

Lo Spettacolo

La bellezza della natura, il suono del mare, il sole che al tramonto colora il cielo con intense sfumature che insieme alle ombre annunciano il crepuscolo e l’arrivo della stella più bella e più luminosa: Venere.

Èspero è il nome che il pianeta assume nel momento in cui dopo il tramonto diventa visibile ad ovest, esattamente come torna visibile poco prima dell’alba ad est.

Il significato intrinseco nell’opera del regista e coreografo italo-africano è quello di stimolare alla ricerca di un immaginario auspicato e possibile in cui l’individuo torni ad essere più vicino alla natura, al prossimo ed alla cultura del rispetto.

La luce della stella diviene metafora di illuminazione spirituale, diventa il faro che indica la strada e che svela le chiavi con cui l’essere umano può interpretare la vita e trovare la via per trovare la bellezza e il creato.

Èspero è il ricordo dei colori intensi di un tramonto, della prima volta in generale, dell’attesa della persona amata, tutte situazioni che nell’immediato possono essere considerate emozioni, ma che col passare del tempo, faranno parte della  storia di una persona per diventare ricordi.

La trama coreografica è basata sul flusso dei corpi, sui sentimenti e sui movimenti incalzanti che donano forma ed energia liquida e sincopata ai muscoli mentre tracciano le traiettorie della scena, in armonia con i chiaroscuri musicali delle melodie e delle ritmiche etniche. Lo spazio scenico è essenziale, muta continuamente al passo delle costruzioni di corpi perfettamente in armonia con l’ambiente sonoro e sapientemente scolpiti da luci innovative. Quadri coreografici incorniciati e scaturiti da ensemble più ampi, sono impersonali, ma al contempo appassionati, una fusione di fisicità e movimenti che prendono forma come da un lampo nello spazio. I danzatori emergendo dal nero della scena con movenze sincopate alternate alla plasticità della Physical Dance, trasformano il suono in materia.

La colonna sonora originale dello spettacolo prende spunto dalla contaminazione della musica sarda e da quella mediterranea in genere. L’area è estremamente ricca di fenomeni musicali originali, alcuni dei quali affondano le proprie radici in periodi storici molto remoti e per questo motivo, i suoni di questa nuova opera, sono legati alla tradizione popolare, contaminata da strumenti moderni e dall’elettronica. 

É il nuovo spettacolo multidisciplinare del regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani con le musiche originali del musicista e compositore Mauro Palmas

“Espero, l’astro più bello del cielo…” recita l’Iliade. Questa frase ispira bellezza, la bellezza che dev’essere ritrovata. Ecologia, rispetto della tradizione culturale italiana e coesione sociale, sono gli aspetti su cui vuol porre l’accento l’autore italo-africano con questa nuova opera.

In scena l’étoile Emanuela Bianchini, ed i solisti della Mvula Sungani Physical Dance per la danza, Mauro Palmas in trio per la musica live.

Lo Spettacolo

La bellezza della natura, il suono del mare, il sole che al tramonto colora il cielo con intense sfumature che insieme alle ombre annunciano il crepuscolo e l’arrivo della stella più bella e più luminosa: Venere.

Èspero è il nome che il pianeta assume nel momento in cui dopo il tramonto diventa visibile ad ovest, esattamente come torna visibile poco prima dell’alba ad est.

Il significato intrinseco nell’opera del regista e coreografo italo-africano è quello di stimolare alla ricerca di un immaginario auspicato e possibile in cui l’individuo torni ad essere più vicino alla natura, al prossimo ed alla cultura del rispetto.

La luce della stella diviene metafora di illuminazione spirituale, diventa il faro che indica la strada e che svela le chiavi con cui l’essere umano può interpretare la vita e trovare la via per trovare la bellezza e il creato.

Èspero è il ricordo dei colori intensi di un tramonto, della prima volta in generale, dell’attesa della persona amata, tutte situazioni che nell’immediato possono essere considerate emozioni, ma che col passare del tempo, faranno parte della  storia di una persona per diventare ricordi.

La trama coreografica è basata sul flusso dei corpi, sui sentimenti e sui movimenti incalzanti che donano forma ed energia liquida e sincopata ai muscoli mentre tracciano le traiettorie della scena, in armonia con i chiaroscuri musicali delle melodie e delle ritmiche etniche. Lo spazio scenico è essenziale, muta continuamente al passo delle costruzioni di corpi perfettamente in armonia con l’ambiente sonoro e sapientemente scolpiti da luci innovative. Quadri coreografici incorniciati e scaturiti da ensemble più ampi, sono impersonali, ma al contempo appassionati, una fusione di fisicità e movimenti che prendono forma come da un lampo nello spazio. I danzatori emergendo dal nero della scena con movenze sincopate alternate alla plasticità della Physical Dance, trasformano il suono in materia.

La colonna sonora originale dello spettacolo prende spunto dalla contaminazione della musica sarda e da quella mediterranea in genere. L’area è estremamente ricca di fenomeni musicali originali, alcuni dei quali affondano le proprie radici in periodi storici molto remoti e per questo motivo, i suoni di questa nuova opera, sono legati alla tradizione popolare, contaminata da strumenti moderni e dall’elettronica. 

Siamo un centro di produzione e formazione multidisciplinare che si trova al centro di Roma nella zona Appio Tuscolano. I nostri punti di forza sono la produzioni teatrali e video, gli eventi esclusivi, la formazione di qualità, la comunicazione Visuale e l’ospitalità in residenza.